La lingua di bue è un dolce tipico dell’isola di Procida, nell’arcipelago Campano, situata tra Ischia e i Campi Flegrei. Il dolce fu recuperato negli anni 60 dal giornalista Domenico Ambrosino, quando Procida era frequentata da Elsa Morante e Alberto Moravia, che erano soliti assaggiare questa delizia nei bar della Marina Sent’Cò.

Il dolce è di una semplicità disarmante e proprio a questa sua caratteristica deve il suo successo; un assaggio di Lingua è imprescindibile, per chiunque visiti l’isola. Giuseppe de Matteo ci spiega come la si prepara, nel suo bar pasticceria PROCHYTA, situato alla Chiaiolella, il porticciolo “turistico” situato all’altra estremità dell’isola.

Si stende la pasta sfoglia dello spessore di circa 3 mm, ricavandone con uno stampo ovale tanti pezzi; su metà dei pezzi ricavati si stende la crema pasticciera, mentre l’altra metà viene “impanata” nello zucchero e poi sovrapposta all’altra metà con la crema.

Si rifila il tutto, si pratica qualche foro nella pasta e si inforna a 180° per circa 20/25 minuti. La lingua va servita tiepida. Molto richieste sono anche le lingue con crema al limone, un omaggio agli splendidi agrumi tipici dell’isola.